
Continuiamo l’approfondimento sui macchinari dedicati allo stampaggio a caldo, con la famiglia delle presse.
Pressa idraulica, eccentrica e a ginocchiera
In base al funzionamento, la pressa può rientrare in tre gruppi distinti: idrauliche, eccentriche e a ginocchiera.
Presse idrauliche
Le presse idrauliche, sfruttando la legge di Pascal, azionano la “mazza”, posizionata tra le colonne guida disposte a V, tramite un cilindro ad olio azionato da un motore idraulico.
Rispetto ai magli, le presse idrauliche:
- hanno maggior precisione, in quanto meno influenzate da fattori esterni, come le vibrazioni;
- sono più lente, ma per questo nei particolari si riscontra un ritorno elastico minimo;
- non riescono a innalzare la temperatura del particolare, pertanto sono meno adatte a ottenere particolari di basso spessore.
Presse eccentriche
Le presse eccentriche azionano la “mazza” tramite un albero eccentrico a due supporti o “biella manovella”, azionato a sua volta da un motore elettrico.
La prezza eccentrica può essere in volata o a trasmissione diretta o ritardata, dove la potenza viene amplificata dall’uso di riduttori.
Rispetto alle presse idrauliche risultano essere più “robuste” e richiedono meno manutenzione.
Esiste una versione particolare di pressa eccentrica “frontale”, chiamata a collo di cigno, che per via della sua struttura a C consente la lavorazione sui tre lati liberi (utile ad esempio nella lavorazione della lamiera).
Presse a ginocchiera
Infine le presse a ginocchiera, sempre alimentate da un motore elettrico, azionano la “mazza” tramite un sistema di leve. Questo trasforma il moto circolare in moto rettilineo alternato.
Come per le presse idrauliche, per via del tempo richiesto per l’inversione di moto, nei particolari si riscontra un ritorno elastico minimo.
Rispetto alle presse idrauliche ed eccentriche, la forza durante la spinta risulta essere più costante e così, di conseguenza, anche la precisione.